Noi…in Islanda

Estate 2024.

Un viaggio in Islanda è un viaggio che ti cambia la vita, in tutti i sensi. Tutti sappiamo che questa terra non è mai stata ospitale quindi decidere di andarci significa mettersi alla prova.

Noi l’abbiamo amata follemente!! Ecco alcune tappe “vichinghe” del nostro viaggio:

Primissima tappa del primissimo giorno d’arrivo nella terra del ghiaccio e del fuoco è stato il Museo Nazionale di Reykjavík. Subito dopo la scalinata all’ingresso si entra nella sala dei reperti vichinghi che vanno dai primi anni dell’insediamento vichingo fino all’anno 1000 come punto di svolta al passaggio cristiano.

Ci siamo soffermati a lungo su ogni reperto presente al fine di cogliere tutto il possibile da poter poi riproporre in ambito rievocativo. E’ stata una visita altamente istruttiva. Abbiamo invece visitato il resto del museo (dall’anno 1000 ai giorni nostri) con più leggerezza e meno stalking ai reperti!

Guðrúnarlaug hot spring

Guðrúnarlaug significa “piscina di Guðrún”. Si tratta di una piscina geotermica che si trova nella valle di Sælingsdalur e secondo la Laxdæla Saga, Guðrún Ósvífrsdóttir, la protagonista, visse qui più di mille anni fa ed era solita fare il bagno in questa pozza d’acqua. Noi, anziché farci il bagno, abbiamo preferito vestirci storici e girare per la zona. La sensazione di serenità era indescrivibile. Nemmeno per un secondo ci siamo sentiti a disagio vestiti storici in mezzo ad altre persone. A dir il vero è stato liberatorio e del tutto spontaneo. Come se fosse la normalità quotidiana!

La Saga racconta la tormentata storia di un clan norvegese che fu il primo colonizzatore dell’Islanda dell’Ovest e le vicende di Guðrún, Kjartan e Bolli. Ve ne consigliamo la lettura!!

Se sei curios* di tutte le saghe islandesi, clicca qui per leggere questo altro nostro articolo.

Þjóðveldisbærinn Stöng

La Fattoria del Commonwealth a Þjórsárdalur (Thjorsardalur) è un luogo di cui ci siamo innamorati ed in cui ci siamo persi davvero nel tempo. Quel giorno eravamo gli unici due visitatori a girovagare all’interno dell’area quindi ce la siamo vissuta appieno. La guida ci è venuta a cercare dicendoci che solitamente le persone pagano il biglietto, fanno un giro veloce e poi se ne vanno nel giro di mezz’ora mentre noi no dato che ci siamo rimasti 3 ore. Incuriosito, ci ha chiesto il perché e noi gli abbiamo raccontato del nostro Clan. Inutile spiegarvi quanto fosse meraviglioso ed accurato ogni minimo elemento sia materialistico che architettonico.

<< La fattoria ricostruita si basa sulla fattoria Stöng che venne sepolta sotto la tefra vulcanica durante un’eruzione nel 1104. La storia delle persone che vivevano lì è ancora avvolta nel mistero. >>

Avrete sicuramente presente la “casetta vichinga” più fotogratata ed instagrammata d’Islanda…

SPOILER!!! E’ una chiesa!

Fermata quasi d’obbligo alle Caves of Hella per ammirare queste grotte artificiali che hanno origine molto antica. Alcune sezioni risalgono all’epoca vichinga e, con molta fortuna, una delle iscrizioni runiche si è conservata.

La guida non si è soffermata molto su questa scritta runica ma ha ben raccontato le vicende dei vichinghi islandesi.

Tutt’oggi le grotte riportano una marea di altre scritte risalenti ad epoche successive all’età vichinga ed, ahimè, anche molte (stupide) scritte moderne che vanno a rovinare letteralmente l’atmosfera del luogo.

Caves of Hella
Caves of Hella

La caverna più grande presenta alcuni tunnel che portano alla “stanza centrale” dove si cucinava, ci si scaldava col fuoco, si dormiva e dove ci si appellava alle divinità.

E vi chiedete …ma come è possibile lasciar bruciare il fuoco vivo all’interno di una caverna sotto terra senza morire intossicati dai fumi?

Sono presenti diverse aperture (naturali e non) sulla parte superiore della grotta che potremmo considerare “il soffitto”. Queste permettevano il ricambio d’aria oltre che al filtraggio di luce solare. L’effetto da dentro la caverna è strepitoso e vi mostriamo una delle foto che abbiamo scattato questa estate.

Völvuleiði

Altra tappa faticosa ma emozionante è stata quella di visitare il tumulo di una Völva: Völvuleiði. Ci troviamo nella cittadina di  Reyðarfjörður ed il tumulo si trova sopra la montagna, in una posizione non visibile dalla strada principale.

Questa Völva ha protetto Reyðarfjörður ed Eskifjörður dagli attacchi dal mare per secoli. La leggenda narra che Völva visse a Sómastaðir nel XVII secolo e, prima di morire, chiese di essere sepolta nel luogo con la migliore vista di Reyðarfjörður. Disse che i fiordi, Eskifjörður e Reyðarfjörður, non sarebbero mai stati attaccati dal mare finché le sue ossa fossero rimaste intatte. In seguito, quando i turchi giunsero ai fiordi orientali, intendevano salpare verso Reyðarfjörður e saccheggiare, ma quando navigarono verso la foce del fiordo, una nebbia così fitta si diresse verso di loro che dovettero tornare indietro.  Si dice che finché verranno aggiunte regolarmente pietre alle tombe, nei fiordi non accadrà nulla di terribile. 

Abbiamo quindi reso omaggio alla Völva aggiungendo un sasso al tumulo ma, prima di poterlo fare, abbiamo impiegato diverso tempo a localizzare fisicamente il tumulo. Se siete nella zona e volete visitare il tumulo, dovete seguire la 92 Norðfjarðarvegur che da Reyðarfjörður vi porta verso Eskifjörður. Arrivati al monte Hólmaháls, bisogna seguire una piccola via parallela che sale lungo la montagna. Il primo pezzo è percorribile in auto ma poi si prosegue a piedi fino in cima dove troverete il tumulo.

Museum of Icelandic Sorcery and Witchcraft

Ad Hólmavík è presente un piccolo museo che raccoglie artefatti del Fjölkynngi e molti manoscritti pieni di Galdrastafir e formule magiche: il Museo della Magia e della Stregoneria Islandese. Un museo che si gira in un’oretta scarsa ma per occhi che sanno davvero guardare ed andare oltre.

Collegato al museo, cosa che in pochi sanno, c’è anche la Casa dello Stregone che si trova a circa 30min da Hólmavík (per trovarla consigliamo di inserire le indicazione per l’Hotel Laugarhóll perché è proprio affianco). Se sei interessat* alle saghe, sappi che la Saga di Njáll inizia da qui, nella zona di Bjarnafjörður.

Casa dello Stregone ed Alto Seggio

Spendiamo giusto due parole invece per il Viking Village nei pressi di Vestrahorn. Prima di visitarlo eravamo già a conoscenza che fosse un residuo di un set cinematografico e quindi che non ci fosse assolutamente nulla di storico. Quel che non ci aspettavamo erano le condizioni del luogo che, purtroppo, è molto fatiscente e trascurato non essendo più stato utilizzato. Ci si può limitate solo alla zona esterna ed è proibito entrare nelle strutture. Per accedere alla zona occorre pagare il biglietto di ingresso presso il Viking Cafè.

La buona notizia è che con quel biglietto si può visitare anche la zona di Vestrahorn ed anche Stokksnes che meritano tantissimo!!

Eiríksstaðir

Luogo che invece merita una visita è senz’altro Eiríksstaðir ovvero il museo/ricostruzione dell’abitazione del famosissimo Erik il Rosso. Stavolta ci troviamo nella zona situata nell’area di Haukadalur, nella regione di Dalasýsla. Quella nella foto è la ricostruzione/museo che dall’esterno appare piccolissima ma all’interno vi assicuro che era enorme!! La casa non si erge sulle vere fondamenta dell’abitazione storica. Quest’ultime si trovano difatti diversi metri più in alto.

Durante la visita al museo, la guida ci ha fornito tantissime chicche interessanti che andremo ad utilizzare in rievocazione!

Eiríksstaðir – interno museo e fondamenta originarie